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Descrizione

Il laboratorio, nato dalla Convenzione Regionale per la realizzazione del “Programma di Ricerca per la promozione di un polo per la mobilità sostenibile della Regione Lazio”, è attivo dal 2008 a Cisterna svolgendo per 16 anni a titolo gratuito le sue attività nei locali del Capannone 5 dell’area ex Nalco.
Con il nuovo atto il Comune concede a Sapienza Università di Roma, il diritto d’uso di circa 1.200 mq al piano terra dell’immobile in via delle Provincie per la prosecuzione delle attività scientifiche e di ricerca, nonché di formazione e di trasferimento tecnologico.
La restante parte dell’immobile è destinata a nuova sede della Polizia Locale del Comune di Cisterna di Latina.
A fronte della concessione in uso dei locali, il POMOS si obbliga a rendere al Comune di Cisterna l’affiancamento tecnico-scientifico nella valutazione e costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili, nelle attività di Mobility Management, per lo studio, la supervisione, l’integrazione e la valutazione di piani strategici di interesse comunale quali ad esempio PAESC, PUMS, etc.
Il POMOS, inoltre, affiancherà il Comune nella partecipazione a bandi di finanziamento nazionali ed europei, e per la preparazione, organizzazione, erogazione e supervisione di corsi di formazione finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro degli studenti degli istituti superiori secondari sul territorio.
Sono a carico dell’Università, invece, le spese ordinarie derivanti dall’utilizzazione del bene concesso quali la custodia, la sorveglianza e la pulizia dei locali assegnati, la manutenzione ordinaria, il servizio di apertura e chiusura della struttura, gli oneri relativi alle utenze, le spese accessorie inerenti il bene, le imposte e i tributi comunale dovuti e le eventuali quote per spese comuni, l’eventuale premio dell’assicurazione contro gli incendi.
«Non abbiamo mai pensato di mandar via da Cisterna una preziosa risorsa tecnico-scientifica come il laboratorio POMOS – affermano il sindaco Valentino Mantini e l’assessore Marco Capuzzo –. Si trattava unicamente di adeguare gli accordi a quelle che sono le normative regolamentari vigenti e soprattutto ad una collaborazione più stretta e proficua con il Comune e con il territorio, in particolar modo con il tessuto studentesco e imprenditoriale affinché si possa potenziare la diffusione dell’innovazione tra soggetti locali ed imprese, sviluppando e realizzando progetti di ricerca regionali, nazionali ed europei».
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Ultimo aggiornamento: 7 novembre 2024, 12:34